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Agosto 13, 2020

La digital transformation è anche merito del coronavirus

Ogni tanto mi capita sottomano qualche analisi interessante del panorama digitale, che mi sembra ideale condividere qui nel blog. Era già successo con la pubblicazione del rapporto “e-Commerce in Italia 2020” da parte della Casaleggio Associati, qui il post, ed accadrà nuovamente oggi: si parla di sicurezza informatica, nello specifico.

Netwrix rilascia tramite il suo sito web ufficiale il report inglese “IT Trends 2020, reshaped reality“, con il quale va ad analizzare subito post-emergenza Covid-19 gli sviluppi del settore informatico in termini economici ed organizzativi. E’ un report “d’emergenza”, che va a mettere una pezza alla loro precedente analisi di fine 2019 proprio in virtù di questa pandemia e dell’impatto che essa ha avuto nel quotidiano di molti CIO, IT Manager e System Administrator. Per capire come siano cambiate le priorità aziendali, sono stati intervistati 937 professionisti (di cui un 35% dell’area EMEA, che prende dentro Unione Europea ed Africa). A questo link il download diretto: rapporto IT Netwrix 2020.

Per una miglior chiave di lettura e per una comprensione ottimale, mi preme chiarire a chi non conoscesse Netwrix il loro business: si occupano di sicurezza dei dati, di auditing. In particolare il loro prodotto di punta nel mondo server è il Netwrix Auditor, del quale è disponibile online una Community Edition gratuita che consiglio ad ogni mio collega sistemista: https://www.netwrix.com/free_community_edition.html

Come sono cambiate informatica e tecnologia post-Covid?

Focalizzandosi sull’area EMEA, a noi più vicina, è evidente le priorità siano la sicurezza dei dati e delle reti aziendali. Più firewall, policy e reti segmentate, quindi, ma anche endpoint protection e prevenzione di malware, cryptolocker e minacce simili. Cala drasticamente la volontà delle imprese di investire in un processo di digitalizzazione, che si è reso ahimé forzatamente necessario per mantenere vivi molti rami operativi anche in smartworking ed in teleassistenza. Poco lo stimolo al cloud, poca la voglia di automatizzare e rendere più efficienti i processi; a differenza delle altre aree globali, non si evidenzia nemmeno più di tanto il trend che preme l’acceleratore sulla formazione del personale e sull’alfabetizzazione dei dipendenti ai temi della sicurezza dei dati. Una vera corsa degli head-hunter per accaparrarsi i migliori talenti del mondo dell’Information Technology e dell’area Digital, che si sono rivelati elementi chiave per sopravvivere alla pandemia e che potranno rivelarsi fondamentali nell’immediato futuro.

Curiosa, a mio avviso, l’analisi delle risposte per ruolo. Mentre per gli IT Manager ed i CIO è opportuno investire in formazione (giustamente!), i tecnici ed i sistemisti che spesso fanno attività di help-desking e sono a contatto diretto con gli utenti finali non la valutano come una necessità reale. Entrambe le categorie sono concordi, tuttavia, nella necessità di un processo di crescita a livello di competenza e di skills… è il momento di pensare a qualche certificazione!

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